AUTOCRAZIA BIZANTINA

Forma di sovranità assoluta sviluppatasi già nel tardo impero romano per l'influsso di ideologie di origine orientale ed ellenistica, maturata nell'impero bizantino medievale. Si contrapponeva alla concezione del popolo come fonte ultima del potere, prevalente nella Grecia classica, nella Roma repubblicana e fra le genti germaniche. Da prima figura dello stato (princeps), l'imperatore venne trasformandosi in un dominus dai connotati divini, nei confronti del quale tutti erano sudditi tenuti all'obbedienza assoluta. La religione cristiana influenzò questa evoluzione, rifiutando l'idea dell'imperatore-dio e imponendo quella dell'impero come strumento del progetto divino sulla terra e del suo titolare come unico rappresentante della volontà divina fra gli uomini. L'imperatore veniva a trovarsi a capo anche della Chiesa. Il suo potere non trovava altri limiti che nel rispetto dovuto alla legge da lui stesso emanata, che però era sempre in facoltà di modificare, e nella necessità di una corrispondenza esteriore agli schemi ufficiali della virtù cristiana, della perfezione religiosa e della filantropia. La rivolta del popolo contro l'imperatore e la sua eventuale deposizione potevano in tal modo essere interpretate come l'intervento eccezionale della divinità contro un suo indegno rappresentante. Anche la procedura con cui ogni nuovo imperatore era eletto, approvato per acclamazione e infine incoronato dal patriarca di Costantinopoli, era considerata espressione del volere divino. La prassi di designare in anticipo il proprio successore, adottandolo e facendolo eleggere coimperatore, e il progressivo diffondersi di una vera e propria ideologia dinastica, che riuscì spesso a riservare il trono al primogenito e in assenza di maschi anche alle donne, non costituirono mai un diritto ufficiale di successione. Nel corso del XII secolo, l'ideale autocratico iniziò a decadere, di fronte all'affermarsi della potenza delle grandi famiglie di latifondisti anatolici, senza tuttavia venire del tutto meno, neanche dopo la caduta e lo smembramento dell'impero a opera della IV crociata nel 1204. Dell'autocrazia bizantina si ritennero eredi gli zar russi, per i quali Mosca era la "terza Roma".

G. Petralia

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